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Il ruolo dell’idrogeno nella transizione energetica

La transizione verso forme di energia più pulite è uno dei presupposti indispensabili per il raggiungimento degli obiettivi internazionali di neutralità climatica al 2050. Tra i vari strumenti utili a perseguire tale obiettivo, sta assumendo un ruolo sempre più centrale nel dibattito pubblico il cosiddetto “idrogeno verde”. 

Nel luglio 2020 la Commissione europea ha adottato una serie di strategie sull’idrogeno e sull’integrazione dei sistemi energetici, che delineano le misure per la transizione verso un sistema energetico e un’economia carbon neutral.

La strategia europea per l’idrogeno ha come obiettivo strategico quello di installare almeno 40 GW di elettrolizzatori per l’idrogeno rinnovabile e produrre fino a 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile nell’UE al 2030.

Viene definito così l’importante ruolo dell’idrogeno nella decarbonizzazione dei consumi energetici dell’Unione Europea. In virtù di tale contesto l’Unione europea sta sviluppando una serie di interventi normativi, contenuti nel pacchetto “Fit for 55, con la finalità di aumentare la quota di energie rinnovabili entro il 2030, andando anche ad incrementare la produzione di idrogeno.

Nel maggio 2022 è stato presentato il piano REPowerEUche sottolinea nuovamente l’importanza dell’idrogeno, stabilendo l’obiettivo di 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile prodotte internamente e 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile importate entro il 2030. Tale obiettivo, di fatto, raddoppia quello previsto, sempre per il 2030, dalla strategia europea per l’idrogeno. 

La direttiva “RED III”, adottata recentemente da parte del Parlamento e del Consiglio Europeo, ribadisce la centralità dell’idrogeno come leva per consentire la transizione energetica verso l’obiettivo della neutralità climatica. 

In particolare, viene stabilito, tra i sub-target, che: 

• gli Stati membri hanno convenuto che il 42% dell’idrogeno utilizzato nell’industria dovrebbe provenire da combustibili rinnovabili di origine non biologica entro il 2030 e il 60% entro il 2035; 

• la quota combinata di biocarburanti avanzati e biogas prodotti a partire da materie prime elencate nell’allegato IX, parte A, e di combustibili rinnovabili di origine non biologica nell’energia fornita al settore dei trasporti sia pari ad almeno l’1 % nel 2025 e il 5,5 % nel 2030 (al 2030, inoltre, almeno l’1 % deve provenire da combustibili rinnovabili di origine non biologica); 

• l’energia da combustibili rinnovabili di origine non biologica è conteggiata ai fini della quota di energia rinnovabile degli Stati membri e degli obiettivi di cui ai vari settori, solo se la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra derivante dall’uso di tali combustibili è pari almeno al 70%. 

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha previsto diverse linee d’azione per lo sviluppo dell’idrogeno. A tal proposito rilevano le due riforme e i due investimenti per la produzione e l’uso dell’idrogeno: la Riforma 3.1 ”Semplificazione amministrativa e riduzione degli ostacoli normativi alla diffusione dell’idrogeno” della Missione 2, Componente 2,  con lo scopo di definire un quadro giuridico volto alla promozione dell’idrogeno come fonte di energia rinnovabile, attuata tramite: 

    1.  il decreto ministeriale del 3 giugno 2022, che ha modificato la norma tecnica sulle caratteristiche chimico-fisiche e sulla presenza di altri componenti nel gas combustibile da convogliare nella rete, includendo l’idrogeno nella misura massima del 2% in termini di volume;
    2. il D.lgs. n. 199 del 2021 che: a) all’art. 38 ha introdotto delle semplificazioni per la costruzione e l’esercizio di elettrolizzatori di dimensione inferiore a 10 MW, ovvero installati in aree industriali o stand-alone; b) all’art. 46 ha dato mandato al Ministero di estendere il sistema delle garanzie di origine all’idrogeno rinnovabile. Detta disposizione è stata attuata per il tramite del decreto ministeriale n. 224 del 14 luglio 2023. n

In aggiunta, la Riforma 3.2 “Misure volte a promuovere la competitività dell’idrogeno: varo di misure fiscali che incentivino la produzione e/o l’utilizzo dell’idrogeno” della Missione 2, Componente 2, è stata attuata tramite i seguenti atti: 

    1. il decreto-legge n. 36 del 30 aprile 2022 che, all’articolo 23: a) dispone che il consumo di energia elettrica da fonti rinnovabili in impianti di elettrolisi per la produzione di idrogeno verde, anche qualora l’impianto di produzione e quello di elettrolisi siano collegati attraverso una rete con obbligo di connessione di terzi, non è soggetto al pagamento degli oneri generali afferenti al sistema elettrico; b) stabilisce che l’idrogeno verde prodotto da fonti rinnovabili in impianti di elettrolisi non rientra tra i prodotti energetici di cui all’articolo 21 del testo unico di cui al D.lgs. n. 504 del 1995, e non risulta sottoposto ad accisa ai sensi del medesimo testo unico se non direttamente utilizzato in motori termici come carburante

    2. il decreto ministeriale n. 223 del 23 settembre 2022 di attuazione dell’articolo 23 suddetto;

    3. la Delibera ARERA 557/2022/R/EEL dell’8 novembre 2022, che definisce le modalità per l’ottenimento delle agevolazioni e la copertura degli oneri di sistema oggetto di restituzione. 

Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha avviato una consultazione pubblica sullo schema di decreto per definire gli incentivi tariffari per la produzione di idrogeno a basse emissioni di carbonio. Tale decreto è volto quindi all’attuazione del D.lgs. n. 199 del 2021, ossia il decreto di recepimento della Direttiva n. 2001 del 2018 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, che ha contribuito alla Riforma “Semplificazione amministrativa e riduzione degli ostacoli normativi alla diffusione dell’idrogeno” della Missione 2, Componente 2 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Lo scopo della consultazione è quello di raccogliere contributi sullo schema di decreto in materia di incentivazione alla produzione e utilizzo di idrogeno, che si prefigge quattro principali finalità: 

    1. definire univocamente l’idrogeno rinnovabile;
    2. istituire un incentivo in conto esercizio per accelerare la produzione di idrogeno prodotto da fonti rinnovabili finalizzato all’uso nei settori dei trasporti ed industriali di difficile decarbonizzazione dei consumi;
    3. definire la procedura di accesso alle agevolazioni (di cui al decreto ministeriale n. 347 del 21 settembre 2022);
    4. definire le modalità di cumulabilità tra le tariffe incentivanti in conto esercizio e i contributi PNRR di cui al decreto ministeriale n. 463 del 21 ottobre 2022.

A cura di Vanessa Ciana e Guglielmo Vacca